Le emozioni rappresentano una delle componenti più importanti della condizione psicologica del cane, influenzando il suo modo di relazionarsi con ciò che lo circonda.
Attraverso le emozioni il cane dà un’interpretazione immediata di quello che gli sta accadendo e si mette nelle migliori condizioni fisiologiche e comportamentali per affrontare le diverse circostanze che gli si presentano.
Emozioni e corpo
Alcune emozioni, come la paura, aumentano il battito cardiaco, altre, come il disgusto, lo rallentano; certe emozioni, come la rabbia, rendono insofferenti a ogni interazione, altre, come la festosità, accrescono il desiderio d’interazione. Esistono avvenimenti o situazioni che suscitano in modo innato certe emozioni: per esempio è facile che un rumore improvviso o l’apertura di un ombrello suscitino una reazione di allerta o addirittura paura, sostare su una superficie mobile provochi nel cane disgusto, un evento inaspettato produca sorpresa, così come un invito al gioco induca gioia e festosità. Sotto tale aspetto esistono emozioni positive che danno piacere e aumentano l’apertura del soggetto verso il mondo ed emozioni negative che diminuiscono il piacere e chiudono la sua interazione: in tal senso parliamo di “valenza emozionale”. Con il concetto di valenza emozionale ci riferiamo esclusivamente al tipo di risposta – vale a dire, se di apertura o di chiusura verso l’evento – che il cane mostra in quella particolare occasione, non sosteniamo un giudizio di merito. In altre parole, non stiamo affermando che le emozioni negative siano in qualche modo scorrette o danneggino il cane: anche la paura è fondamentale per la sopravvivenza e guai a liberarsi totalmente da essa.
Ereditarietà ed esperienza
Il carattere emozionale risente anche delle prime esperienze di vita del cane, in particolare dei processi di relazione sociale e di quelli d’interazione con l’ambiente, che possono incentivare o mitigare una propensione emozionale innata. È indubbio che esistano delle predisposizioni ereditarie rispetto al carattere emozionale del cucciolo ed è altrettanto plausibile ammettere che anche durante la gravidanza intervengano fattori a produrre delle influenze responsabili di come si presenta emotivamente il cucciolo al mondo. Non dobbiamo tuttavia dimenticare la centralità delle esperienze, soprattutto nei primi sei mesi di vita del cucciolo. In questo periodo, infatti, si realizzano due processi importanti, la socializzazione e l’attaccamento, che rappresentano, a tutti gli effetti, le “fondamenta formative” dell’età evolutiva, quelle che andranno a sviluppare l’identità del cane, che coinvolge parecchi aspetti, tra cui le predisposizioni emozionali.
Il carattere emozionale
Diciamo, allora, che il carattere emozionale del cane in parte si struttura nei primi mesi dopo il parto, risentendo in particolar modo delle esposizioni e delle esperienze del cucciolo, per cui occorre fare molta attenzione per evitare che esperienze scorrette possano interferire con uno sviluppo equilibrato del carattere emozionale. D’altro canto, va rilevato che il carattere emozionale tende a permanere per tutta la vita del soggetto e può solo essere mitigato o leggermente corretto, ma di certo non stravolto. Questo non significa che non si possano trovare delle compensazioni accettabili, ma è preferibile prevenire. È, perciò, molto importante anche agire sotto il profilo educativo per evitare che il soggetto sia indotto a sviluppare disequilibri emozionali.
___
Il brano è tratto da Le emozioni nel cane, Apeiron 2019, a cura di Roberto Marchesini.